“Coco l’ormai celebre ‘Deejay che ti porta al festival’: l’intervista sul Festival Radio Libere, la nuova frontiera della musica italiana”

Lazzaro Cocomazzi, noto come Coco, svela la sua avventura nel mondo della musica e la lotta per la libertà artistica.

Redazione: Abbiamo avuto il privilegio di intervistare Lazzaro Cocomazzi, meglio conosciuto come Coco, il celebre “Deejay che ti porta al festival”. Attraverso questa conversazione, scopriamo ulteriori dettagli sul suo innovativo progetto, il Festival Radio Libere, un’esperienza che porta alla ribalta i talenti emergenti in TV, accanto a grandi nomi della musica italiana.

Redazione: Coco, ci puoi raccontare cosa ti è successo dopo i primi anni ’90, quando lavoravi come speaker e voce di “Rock a mezzanotte” su Italia 1?

Coco: la produzione ha subito dei cambiamenti e non sono più stato chiamato. Nonostante questo momento difficile, ho deciso di non arrendermi. Ho fondato la mia casa di produzione, chiamata “Spot On Line”, e siamo stati i primi a veicolare spot radiofonici su Internet. Ricordo ancora l’emozione di ascoltare il mio spot al telefono con Radio Punto Zero di Trieste, il mio primo cliente. Da quel momento, è stato un susseguirsi di spot radiofonici.

Redazione: Quindi cosa hai fatto dopo?

Coco: Per molti anni ho smesso di fare radio. La prima ragione è stata che nessuno mi dava lavoro, ma adesso sono grato per quella situazione. La seconda ragione è che volevo sperimentare e inseguire il mio sogno, le mie aspirazioni artistiche. Ho lasciato lo studio che avevo avviato e sono partito per Cuba per realizzare un disco.

Redazione: Dalla tua biografia, abbiamo letto che Angelo Carrara ti ha fatto un contratto dopo aver ascoltato il provino di “Solo tu”. Puoi raccontarci di più su questo episodio?

Coco: Ero entusiasta avevo 42 anni e un contratto con il più grande talent scout italiano, Angelo Carrara. Ma ero anche confuso e innamorato. Per mantenere una promessa, sono tornato a Cuba e mi sono sposato. Quando sono tornato, Carrara mi ha comunicato che la sua ultima produzione era con Povia, che quell’anno presentò fuori concorso “I Bambini fanno oh”, vincendo moralmente Sanremo. All’epoca proposi a Carrara un rap melodico su un nuovo ritmo, il reggaeton, ritmo che sarebbe esploso qualche anno più tardi.

Redazione: Come è nato il Festival Radio Libere?

Coco: Quando mi trovo con le spalle al muro, mi vengono le idee migliori. Il Festival Radio Libere è nato da un’esigenza e un’urgenza. Avevo la necessità di esprimermi e di continuare a divertirmi con la radio, ma c’era anche l’emergenza del reddito di cittadinanza. Dopo aver subito indicibili frodi governative per tre anni, mi è stato sottratto il reddito di cittadinanza e mi sono ritrovato a vivere con soli 324€ di pensione d’invalidità.

Redazione: In queste condizioni, di solito, si cerca aiuto presso organizzazioni come la Caritas. Perché hai scelto di organizzare un festival?

Coco: Perché credo fermamente nel potere della musica e non ci ho pensato due volte. Anche se i problemi erano enormi e la sfida era quella di realizzare un progetto a costo zero.

Redazione: Come hai fatto a realizzare il Festival Radio Libere senza soldi?

Coco: Ho dovuto studiare informatica e imparare a fare grafica, lavorando giorno e notte. Per fortuna, avevo le competenze necessarie in altri ambiti. Ho lanciato il progetto sul web senza spendere un euro ed è stato un successo.

Redazione: Quanti iscritti hai avuto al festival?

Coco: Non è importante il numero degli iscritti. Il successo non si misura con i soldi, ma con la passione e l’impatto che si genera, anche se gli iscritti superassero le cento persone, non coprirebbero i costi del progetto. Voglio sottolineare che si tratta di uno show televisivo.

Redazione: Quindi, il Festival Radio Libere è uno show TV?

Coco: Esattamente! Ho pensato che, dal momento che la Rai ha il suo festival, perché le radio libere non possono avere il loro? L’idea è quella di far sentire la voce delle radio libere, di quelle che non sono legate ai grandi gruppi editoriali. Vogliamo difendere la pluralità dell’informazione e la libertà di stampa.

Redazione: Come sarà lo show?

Coco: Sarà un’esperienza ironica e satirica, ma non spenderemo milioni dei contribuenti per una scenografia che dura solo una settimana. Abbiamo organizzato eventi al Lido di Savio Village l’8 settembre in Romagna e a Milano il 27 settembre presso il Barrio’s Live. Sono inoltre in programma altri eventi.

Redazione: Dove andrà in onda lo show?

Coco: Ne Abbiamo parlato a Canale Italia ma stiamo esplorando anche altre reti nazionali potenzialmente interessate.

Redazione: E quando andrà in onda?

Coco: La registrazione della finale è prevista per la seconda settimana di dicembre. Successivamente, concorderemo il giorno della messa in onda e le eventuali repliche con Canale Italia. Al momento, la nostra principale preoccupazione è trovare i fondi per la troupe TV e per la messa in onda dello spettacolo.

Redazione: Non avete pensato a degli sponsor?

Coco: Onestamente, no. Non c’era tempo e forse nemmeno un target. Credo che la parte sana di questo paese risponderà al mio appello perché vorrei vivere in un’Italia che rispetti i diritti e che offra pari opportunità, vorrei un po’ di giustizia sociale e con questo spettacolo far trionfare il talento sulla mediocrità.

Redazione: Grazie mille, Coco, per averci condiviso la tua storia e la tua passione per la musica attraverso il Festival Radio Libere. Siamo sicuri che il tuo impegno e la tua determinazione ispireranno molti artisti emergenti e appassionati di musica in tutto il paese. Per chi desidera partecipare agli eventi in programma, ricordiamo di iscriversi al concorso Festival Radio Libere sul sito www.festivalradiolibere.it. Non vediamo l’ora di assistere a uno spettacolo unico, ironico e satirico che celebra la diversità musicale e la libertà di espressione delle radio libere. Grazie ancora per il tuo contributo, Coco. Ti auguriamo tutto il successo possibile per il festival e per tutte le tue future avventure musicali!

Povia – Sanremo 28-02-2006 56esimo Festival della canzone italiana Seconda serata Giuseppe Povia Foto Omega/Garofalo – Fotografo: omega

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